Centovetrine, Cecilia Castelli: piccole donne crescono

Un figurino invidiabile e un conto in banca con numeri da capogiro, eppure per la ricca ereditiera Cecilia Castelli (interpretata sin dalla sua prima apparizione su Canale 5 dall’attrice Linda Collini) la vita non è mai stata semplice. La giovane protagonista di Centovetrine ne ha collezionate in abbondanza di storylines aggrovigliate e di emozioni tra la suspense da pathos,  le lacrime copiose e il romanticismo irrisolto.

Le coccole della servitù e gli ambienti fastosi della lussuosa villa di famiglia, le cene mondane e gli eventi con la Torino che conta non appagano il suo spirito vivace, così per la sua indole irrequieta ed instabile gli autori progettano a flusso continuo ingegnose trame da ramificare attorno alla sua personalità complessa e proprio per questo intrigante. Dal ruolo marginale di figlia viziata, vissuta dietro l’ombra di una donna impegnativa e malefica quale è stata la madre Rossana – Caterina Vertova, Cecilia ha dato dimostrazione convincente dell’evoluzione di ogni sfaccettatura della sua identità, per una vita tanto patinata in superficie quanto turbolenta nell’intimo.

Con un personaggio così non c’è certo da annoiarsi e non soltanto per gli spasimi del cuore cui una bellezza fragile ed immatura come la sua tende spontaneamente. Dall’aggressione subita dall’affascinante sequestratore Zeno – Massimiliano Vado nello chalet di Courmayeur al Blue Valentine, dagli spogliarelli al ritmo della lapdance all’impegno in Polizia, la sua storia è interessante e per nulla banale, frutto di un personaggio di classe che sa imbastire con eleganza e credibilità ogni rimando a questioni inerenti la sua famiglia, le amicizie e le relazioni sentimentali. Di puntata in puntata, ad arricchirne il naturale percorso di crescita, se non bastassero i brividi forti delle sue esperienze, si aggiungono gli intrighi tessuti dai suoi familiari: l’arrivo di Serena – Sara Zanier (la sorellastra prima scomoda poi complice), la detenzione di Niccolò – Raffaello Balzo, bugie e tradimenti, testamenti e dipartite inconsolabili, la costringono a lunghi attimi di solitudine e dolore, da soffocare nell’alcol e nei ricordi. Tormenti e stati confusionali si avvicendano nei suoi giorni, nel tortuoso cammino di definizione del suo carattere, tra amori non corrisposti e affinità pericolose, persa dentro vorticosi triangoli passionali e impegnata tra gli studi universitari e gli incarichi professionali alla holding. Sempre in bilico tra confessione e misteri, attrazione e ripulsa, vendetta e slanci di affetto, tra il senso di protezione e la gelosia, Cecilia è una donna in fieri, continuamente alla ricerca di una definizione esaustiva della grinta e della determinazione latenti ma risolute che la contraddistinguono e di un appagamento della serenità cui aspira da sempre.

Lascia un commento