E’ stata trasmessa anche in Italia, col titolo La Valle dei Pini: dal 1985 al 1987 su Canale 5 e fino alla chiusura nel 1992 su Rete 4. E’ la statunitense All My Children, le cui tematiche innovatrici e complesse (per l’epoca e ancora ai giorni nostri) meritano l’approfondimento di oggi.
Il soggetto e la fortuna di All My Children nei 41 anni di messa in onda (la prima puntata è del 5 gennaio 1970) si devono ad Agnes Nixon, la produttrice e autrice televisiva americana che negli anni ’60 ne partorì l’idea. Il progetto inizialmente non convinse le reti americane, che lasciarono la storia in un cassetto, fin quando, visto il successo dell’altra creazione della Nixon, One life to live–Una vita da vivere, la ABC (emittente degli Stati Uniti) non le permise di dar vita al suo grande sogno: affrontare in televisione i grandi temi dell’attualità.
A Pine Valley, in Pennsylvania, diversi nuclei familiari e rispettivi membri di diverse generazioni si trovano a condividere con il pubblico pomeridiano i classici intrighi da copione di soap opera (separazioni e unioni, bugie e tradimenti, divorzi e rapporti sessuali), ma anche problematiche finora inesplorate dalla televisione e considerate tabù dalla società americana. In oltre 10.600 puntate andate in onda, sono moltissimi i primati di cui gode la trama. Negli anni della guerra del Vietnam, All My Children è la prima soap ad esporsi esplicitamente contro l’intervento armato degli Stati Uniti; nel 1973 arriva il primo aborto del piccolo schermo (di cui protagonista sarà Erica Kane-Susan Lucci) e nel 1974 il personaggio di Margo Flax Martin fa discutere circa gli interventi di chirurgia plastica (l’attrice che interpretava il suo ruolo, Eileen Letchworth, ne aveva subito uno facciale e la sua storia venne utilizzata dalla soap); nel 1983 Lynn Carson (interpretata da Donna Pescow) dichiara la propria omosessualità confessandosi lesbica, mentre seguendo le vicende di Cindy Parker (Ellen Wheeler) entriamo nel mondo dell’Aids e del contagio della malattia in seguito al consumo di droghe; nel 2000 si racconta di un’altra relazione tra due donne e nel 2009 la coppia in questione (Bianca-Reese, Christina Bennett Lind–Tamara Braun) celebra il primo matrimonio omosessuale del daytime americano.
Tematiche fresche di vita vera, che rompevano gli argini della cultura americana tradizionale portando i telespettatori innanzitutto alla critica (con grandi ascolti), ma soprattutto alla conoscenza, all’educazione circa i relativi risvolti delle problematiche trattate.