E’ lo stereotipo della nostra millenaria cultura più duro da scalfire, quello che vuole il potere declinato al genere maschile. Per atavico pregiudizio l’uomo, portando a casa il pane, garantisce alla propria autostima la giusta dose di virilità che, da tradizione, non guasta.
In una soap come Centovetrine, nata per esasperare tali prototipi di esseri umani, il fascino e il successo del mondo maschile si esprimono da sempre in base agli zeri e alle poltrone. Nonostante le donne del cast siano agguerrite e cerchino di spodestare i loro rivali con intrighi di letto, oppure mettendo a segno proverbiali furbizia e spregiudicatezza, alla leadership della holding ad oggi c’è di nuovo un uomo. Ecco una classifica dei cinque personaggi maschili impegnati negli affari della soap, famosi per il loro fascino.
1. Ettore Ferri (Roberto Alpi). Freddo e calcolatore fondatore del centro commerciale più famoso della tv italiana, e pure del facoltoso gruppo finanziario conosciuto a livello internazionale, è l’uomo del potere per eccellenza. La pazienza del ragno che tesse la tela per i suoi sfortunati avventori, che aspetta in agguato le prede per collezionare azioni ed investimenti, gli fanno guadagnare di diritto il primo posto.
2. Marco Della Rocca (Alessandro Mario). L’arte di dominare finanze ed investimenti l’aveva innata. Ed infatti l’estetica del suo portafoglio attirava come miele, per via del carisma della sua personalità e della natura attraente e cinica che la sua storia iniziale ci ha così ben descritto. Speriamo Lugano ce lo restituisca!
3. Sebastian Castelli (Michele D’Anca). Ricco ed influente uomo d’affari, stando alle ultime dichiarazioni, sarebbe disposto a poltrire in pantofole finché morte non lo separi da Laura (Elisabetta Coraini). Il personaggio prometteva bene, ma l’ultima versione in indole tenera è decisamente meno interessante delle sgomitate!
4. Jacopo Castelli (Alex Belli). Fisico marmoreo e capello indisciplinato non rendono giustizia alle sue temibili intenzioni. E ancor meno la sua principale (per ora) attività di ingegnere: scarsissima credibilità alle mire espansionistiche nei successi finanziari del padre, visto tutto il tempo che dedica a curare il suo ego.
5. Alberto Castelli (Lorenzo Majnoni). Appeal ai minimi storici per l’ormai defunto abile imprenditore. Le sue capacità in ambito finanziario erano troppo legate all’immagine del padre di mezza età, che lavora per la sua famiglia e si divide tra scartoffie e figlie aggiunte.